Conjunto arqueológico de Baelo Claudia http://flic.kr/p/ccoPgq |
Muchas veces, a lo largo del tiempo, muchos serán los que se han preguntado qué premisas o qué condicionantes (entre otras cosas) son aquellos que deben ser tenidos en cuenta a la hora de enfrentarse a un proyecto de arquitectura. ¿Cuál es el mejor modo de intervención? ¿El mejor procedimiento a seguir? ¿Qué es aquello que debo tener en cuenta? ¿A qué darle mayor importancia? ... Entre otras preguntas posibles.
Si uno reflexiona, en todos y cada uno de estos condicionantes y/o preguntas, sin duda aparece siempre el verbo hacer, que puede adoptar múltiples significados, pero que sin embargo, puede afirmarse que todos ellos son necesarios y deben ser tenidos en cuenta a la hora de una intervención arquitectónica, no sólo en una obra de nueva planta, donde quizás siempre surgen un mayor número de cuestiones, sino por y sobretodo de la intervención arquitectónica de una obra antigua, que es dónde siempre se cometen el mayor número de errores.
Para explicar todo ello, se pueden utilizar las palabras de Renzo Piano en Noviembre de 2010 en el programa italiano Viene via con me, emitido en la cadena Rai Tre, que explica de forma breve y concisa qué cosa significa intervenir en arquitectura, él nos explica qué significa hacer.
A continuación os dejo una transcripción de sus palabras y un enlace directo del programa con su intervención subtitulada en español.
Fare,
Costruire
è la più antica scommessa
dell’uomo, insieme allo scoprire, navigare, coltivare i campi, è un nobile
mestiere quello dell’architetto se è fatto bene.
Fare
Bene
per fare bene bisogna capire e
ascoltare, è un’arte complessa quella dell’ascolto è difficile perché
spesso le voci di quelli che hanno più cose da dire sono discrete e
sottili. Ascoltare non è obbedire. Ascoltare non è trovare i
compromessi.
Ascoltare è cercare di capire e quindi fare i progetti
migliori.
Fare
per gli altri (si diceva una volta fare il bene
comune)
Bisogna sempre ricordare che fare architettura significa costruire
edifici per la gente: università, musei, scuole, sale per concerti, sono tutti
luoghi che diventano avamposti contro l’imbarbarimento, sono luoghi per stare assieme,
sono luoghi di cultura, di arte e l’arte ha sempre acceso una piccola luce
negli occhi di chi la frequenta.
Fare
con Attenzione
perché la terra ha scoperto e c’ha
ormai avvisato, la propria fragilità, per questo non credo nell’energia
nucleare e credo invece fermamente nelle energie rinnovabili, l’Italia non
ha giacimenti di uranio, l’Italia ha molto sole e tanto verde.
Fare
Bellezza (eh.. è una parola, o almeno
provarci…)
la bellezza è imprendibile, se allunghi la mano ti scappa, ma se la
definisci come facevano i greci, il bello e il buono che stanno insieme allora
tutto diventa possibile. La bellezza e l’utilità messe assieme vincono
il formalismo, vincono l’accademia.
Fare
Silenzio
. Costruire emozioni, talvolta
l’architettura cerca il silenzio e il vuoto in cui la nostra coscienza si possa
ritrovare. Il silenzio è un po’ come il buio, bisogna avere il coraggio
di guardarlo e poi pian piano si comincia a vedere il profilo delle cose,
l’architettura è anche l’arte per creare per il silenzio, per la meditazione.
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